UNA PRESENZA CHE SEGNA UN PUNTO DI SVOLTA

17 Jul 2025

L’apertura del tavolo tecnico per il rinnovo del contratto dell’area dirigenziale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare, svoltasi il 26 giugno 2025 presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, segna una tappa fondamentale nel percorso di sindacalizzazione all’interno del comparto militare. Per la Guardia di Finanza, a quel tavolo, l’unica sigla sindacale presente per la GdF è stata l’USIF – Unione Sindacale Italiana Finanzieri.

Non si tratta semplicemente di una partecipazione tecnica. Si tratta di un atto politico e simbolico, che sancisce il riconoscimento sostanziale del ruolo del sindacato anche nel mondo militare, un mondo per anni rimasto impermeabile a dinamiche partecipative già consolidate nel settore pubblico e in quello privato.

Il cammino fin qui non è stato semplice: abbiamo incontrato ostacoli normativi, culturali, strutturali. Abbiamo denunciato più volte l’urgenza di un’innovazione legislativa che restituisca piena dignità e agibilità alla rappresentanza sindacale nel comparto militare, e non arretreremo su questo punto.

Ma oggi possiamo affermare che qualcosa sta cambiando: si apre una fase nuova, in cui l’amministrazione inizia a recepire – finalmente – il valore del sindacato come interlocutore responsabile e costruttivo.

In questo contesto, sento il dovere di riflettere su un passaggio fondamentale: la necessità di instaurare un nuovo rapporto tra dirigenza e personale. Il futuro della Guardia di Finanza passa da qui. Solo costruendo un rapporto maturo, trasparente, ispirato al rispetto reciproco, tra chi guida e chi opera quotidianamente sul campo, possiamo ambire a una Guardia di Finanza 3.0, al passo coi tempi e con le sfide del presente.

Per troppi anni il mondo militare ha vissuto come un corpo parallelo rispetto a quello civile, slegato dai modelli virtuosi già sperimentati nel rapporto tra leadership e lavoratori.

Oggi abbiamo una straordinaria opportunità storica: attingere al know-how del mondo produttivo e delle grandi organizzazioni, per ottimizzare i processi di lavoro, migliorare la qualità della vita professionale e generare benessere diffuso.

Un benessere che, inevitabilmente, si riflette in maniera positiva sulla mission istituzionale del Corpo.

I tempi sono maturi.

L’USIF sente tutta la responsabilità di traghettare il Corpo verso una nuova concezione delle relazioni interne: più moderne, più eque, più funzionali alla crescita dell’Istituzione e al rispetto delle persone che la compongono.

Guardiamo con ottimismo a questa nuova fase. Lo facciamo con concretezza, serietà e spirito di servizio.

Lo facciamo per il bene del personale e per il futuro della Guardia di Finanza.

 

Vincenzo Piscozzo - Segretario Generale