EROI AL SERVIZIO DEI CITTADINI… E TROPPO SPESSO UCCISI DALLE NORME E DAL SISTEMA
03 Nov 2025
L’azione coraggiosa dei colleghi Luca Nestola e Cosimo Marciano, entrambi pugliesi, in servizio alla Questura di Crotone, che venerdì scorso hanno salvato un anziano intrappolato tra acqua e fango sulla Statale 106, è l’ennesima dimostrazione di cosa significhi indossare una divisa: essere pronti a rischiare tutto, senza esitare un secondo.
Mentre il maltempo devastava il Crotonese e il Catanzarese, trasformando le strade in torrenti di paura, loro erano lì.
Loro entrano nell’acqua, loro abbracciano chi sta per arrendersi, loro portano vita dove tutto sembra perduto.
Eppure, e questo è il paradosso, gli stessi uomini dello Stato che oggi applaudiamo come eroi, domani possono essere travolti, non dall’acqua ma da norme, procedure e interpretazioni che li trasformano da servitori dello Stato in bersagli da condannare.
In questa stessa terra martoriata, lo sappiamo bene!
A Cutro, altri colleghi vivono un calvario giudiziario e mediatico che pesa sulle loro famiglie, sulla loro dignità e sulla loro missione.
Altri ancora, come i 2 colleghi di Crotone condannati per un salvataggio che ha stravolto le loro vite nonostante abbiano agito nel rispetto del giuramento prestato.
Non entriamo nel merito dei procedimenti in corso (Cutro) e delle sentenze (Crotone), che rispettiamo pienamente, ma rivendichiamo un principio sacrosanto: chi serve lo Stato con lealtà non può essere lasciato solo, né prima né dopo una vicenda giudiziaria.
Oggi abbracciamo idealmente quei due giovani poliziotti che hanno dimostrato coraggio e dedizione.Ma insieme a loro abbracciamo e difendiamo anche i finanzieri di mare, che nello stesso territorio, con lo stesso coraggio e la stessa dedizione stanno pagando sulla propria pelle il peso della divisa che indossano!
Crotone e il suo comprensorio lo dimostrano ogni giorno: qui ci sono eroi.
E troppo spesso, questi eroi vengono feriti non dai criminali, ma da un sistema che deve essere cambiato.
USIF sarà sempre al fianco di chi indossa la divisa.
Perché lo Stato non può celebrare da un lato e abbandonare dall’altro.
Perché chi salva vite merita tutela, non solitudine.
Perché chi giura fedeltà alla legge deve poter contare sulla legge.











