USIF e il valore della rieducazione: sicurezza, lavoro e dignità come percorso comune
14 Dec 2025
Una delegazione della Segreteria Nazionale USIF, guidata dal Segretario Generale Vincenzo Piscozzo, si è recata presso l’Istituto a Custodia Attenuata (I.C.A.T.) “Luigi Daga” di Laureana di Borrello (RC) per portare personalmente il ringraziamento dell’Organizzazione Sindacale alla Direttrice Dott.ssa Caterina Arrotta, al Comandante, Commissario Capo Giuseppe Ramondino, ai suoi collaboratori e al maestro capo d’arte Marco Cutri', per l’impegno e la professionalità dimostrati nella gestione del laboratorio di ceramica e per la realizzazione dei fermacarte con il logo USIF.
La visita, organizzata e coordinata dalla Segreteria Regionale USIF Calabria, ha rappresentato anche un’importante occasione per valorizzare il lavoro svolto all’interno dell’Istituto “Luigi Daga”, realtà che si distingue per un modello di esecuzione penale fortemente orientato alla rieducazione, al recupero e al reinserimento sociale delle persone detenute, attraverso il lavoro e la formazione professionale.
L’Istituto a Custodia Attenuata di Laureana di Borrello accoglie detenuti che manifestano una reale volontà di intraprendere un percorso di cambiamento. In questo contesto, la detenzione si accompagna a un’attività trattamentale concreta, capace di fornire strumenti utili per il futuro. Un ruolo fondamentale è svolto dalle attività artigianali e agricole, che consentono ai detenuti di acquisire competenze pratiche e realmente spendibili una volta terminato il periodo di detenzione. I laboratori di falegnameria e ceramica rappresentano veri e propri spazi di formazione, dove si apprendono mestieri tradizionali e si realizzano manufatti di qualità e pregio, talvolta destinati anche a iniziative e riconoscimenti esterni. Allo stesso modo, le lavorazioni agricole e ortofrutticole fanno parte integrante del percorso trattamentale, offrendo un contatto diretto con la terra e con il valore del lavoro quotidiano.
Queste attività non sono semplici momenti occupazionali, ma progetti strutturati che contribuiscono a contrastare la recidiva, promuovendo un cambiamento culturale fondato sulla dignità del lavoro e sull’impegno costante del personale di Polizia Penitenziaria, che garantisce quotidianamente sicurezza e legalità in un equilibrio delicato e complesso.
A margine dell’incontro, il Segretario Generale USIF Vincenzo Piscozzo ha sottolineato come esperienze di questo tipo rappresentino un modello virtuoso anche rispetto alle criticità che il sindacato denuncia da tempo a livello nazionale:
«Quella dell’Istituto a Custodia Attenuata “Luigi Daga” è la strada giusta. Investire seriamente nella rieducazione, nel lavoro e nella formazione delle persone detenute produce effetti positivi non solo all’interno degli istituti, ma sull’intero sistema Paese. Percorsi strutturati di recupero e responsabilizzazione contribuiscono anche ad affrontare problematiche che USIF denuncia con forza a livello nazionale, come le sempre più frequenti aggressioni ai danni delle Forze di Polizia. È necessario ripartire dall’educazione, riportare al centro il concetto di legalità e costruire modelli di rieducazione in grado di restituire alla società persone consapevoli di aver sbagliato, ma dotate di strumenti concreti per non ricadere negli stessi errori. Questa è la strada giusta per migliorare davvero il nostro Paese».
Successivamente, la delegazione della Segreteria Nazionale USIF, insieme ai rappresentanti della Segreteria Regionale USIF Calabria, ha fatto visita al 1° Nucleo Operativo di San Ferdinando (RC). L’incontro, fortemente voluto dal Segretario Provinciale USIF di Reggio Calabria, Carmelo Scollica, ha voluto testimoniare la vicinanza dell’USIF ai colleghi che operano in un territorio particolarmente complesso e disagiato, oltre a esprimere un sentito ringraziamento per i brillanti risultati di servizio ottenuti, frutto di professionalità, spirito di sacrificio e senso del dovere.
USIF conferma così la propria attenzione verso il personale e il proprio impegno nel valorizzare tutte quelle realtà che, anche in condizioni difficili, contribuiscono quotidianamente a garantire sicurezza, legalità e una concreta funzione rieducativa della pena.















