OLBIA, USIF: BASTA ‘ATTI DOVUTI’. NON POSSONO DIVENTARE UNA CONDANNA PREVENTIVA

19 Aug 2025

COMUNICATO STAMPA 

“Apprendiamo della vicenda di Olbia e dell’iscrizione nel registro degli indagati dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri intervenuti sabato sera.

Ancora una volta leggiamo la formula “atto dovuto” in riferimento alla morte di un uomo avvenuta dopo l’utilizzo del taser, ma in circostanze ancora da chiarire.

Per noi gli atti dovuti devono essere altri: fermare i delinquenti, garantire la pacifica convivenza a chi rispetta le regole, tutelare i cittadini che chiedono sicurezza.

Non è più accettabile che gli appartenenti alle Forze di Polizia vivano con la paura di svolgere il proprio lavoro.

Non è più accettabile che, ogni volta che si interviene per fermare chi semina illegalità e violenza, ci si ritrovi immediatamente sotto inchiesta.

Non lo sopportiamo più. Servono regole di ingaggio chiare, che permettano a chi indossa una divisa di espletare le proprie funzioni in piena tranquillità, senza il timore costante di vedere la propria vita e carriera travolta da procedimenti giudiziari. Bisogna avere il coraggio di smettere di martoriare chi serve lo Stato, altrimenti il messaggio che passa è devastante: i criminali sono liberi di agire, chi li ferma deve giustificarsi.

L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri esprime vicinanza ai colleghi e ribadisce con forza: difendere la legalità non può mai diventare un rischio personale più grande del crimine stesso”.

Così, in una nota, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).