La memoria che guida il futuro: il Museo Storico della Guardia di Finanza premiato dalla FMI

14 Sep 2025

Una Moto Guzzi V7 del 1974, utilizzata negli anni di piombo nelle operazioni di vigilanza, e una Moto Morini Corsaro “Testa Piatta” del 1958, che fino al 1974 è stata protagonista nelle gare di regolarità, hanno fatto da cornice alla cerimonia di consegna della targa di riconoscimento FMI al Museo Storico della Guardia di Finanza.

L’evento si è svolto a Misano, a margine del GP di San Marino e della Riviera di Rimini, alla presenza del Presidente FMI Giovanni Copioli e di importanti rappresentanti del Corpo e della Federazione. Un momento che ha sancito ufficialmente il valore culturale e storico del Museo, istituito nel 1937 e custode di cimeli e opere di inestimabile pregio.

Dal 2015, grazie alla “Raccolta Veicoli Storici”, il Museo conserva i principali mezzi di locomozione in uso ai Finanzieri sin dal 1935: Gilera, Moto Guzzi, Morini, Aprilia. Non semplici mezzi, ma frammenti di vita, di sacrificio e di servizio reso allo Stato. Ogni moto racconta un pezzo di storia, ogni uniforme custodita parla di uomini e donne che hanno vissuto con coraggio le trasformazioni di un Paese intero.

Ed è qui che la memoria incontra l’attualità. Perché dietro a quei veicoli, oggi silenziosi, c’è la stessa dignità e lo stesso spirito che animano i Finanzieri di oggi. Così come il Museo tutela con cura la nostra storia, anche l’USIF è chiamato ogni giorno a difendere e valorizzare il presente e il futuro del personale.

Il riconoscimento FMI non è solo un premio culturale: è un messaggio forte. Custodire il passato significa non dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Significa comprendere che senza memoria non c’è futuro. E soprattutto, che senza dignità non c’è servizio.

L’USIF fa propria questa lezione: così come si proteggono i cimeli del nostro Corpo, dobbiamo continuare a proteggere i diritti e la centralità di chi indossa oggi l’uniforme. Perché la vera eredità che ci consegna la storia non è fatta solo di moto, medaglie e documenti, ma di valori che devono vivere, con la stessa forza, nel presente.