CARABINIERE UCCISO, USIF: “SGOMENTI PER POLIZIOTTI INDAGATI. SERVE CAMBIO DI PASSO LEGISLATIVO”
“Nel giorno dei funerali del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, caduto eroicamente nell’adempimento del proprio dovere, una notizia purtroppo attesa conoscendo le storture del nostro sistema normativo, ci ha lasciati sgomenti e profondamente amareggiati: i due poliziotti che hanno catturato i rapinatori responsabili della fuga all’alt dei Carabinieri e del conflitto a fuoco sono oggi indagati per omicidio colposo.
Uno dei due criminali, il pregiudicato Michele Mastropietro, autore materiale dell’omicidio del collega Legrottaglie, è stato ucciso nel corso di un secondo conflitto a fuoco e ora chi lo ha fermato, rischiando la propria vita viene sottoposto a indagine per eccesso colposo nell’uso delle armi.
Non è più accettabile. Così non si può andare avanti. Comprendiamo l’aspetto tecnico e “dovuto” di un’iscrizione nel registro degli indagati per consentire gli atti irripetibili ma l’effetto concreto è un paradosso giuridico e umano: due servitori dello Stato che hanno affrontato un criminale armato e in fuga ora si trovano sottoposti a procedimento penale.
Mentre la politica elogiava pubblicamente e a parole il sacrificio di un eroe come il brigadiere Legrottaglie, resta in silenzio di fronte a un sistema che mette sotto accusa chi difende lo Stato. USIF chiede con forza un intervento normativo urgente e coraggioso in materia di legittima difesa e uso legittimo delle armi da parte delle forze dell’ordine.
Serve una norma chiara, che tuteli gli operatori di polizia e consenta loro di agire senza il costante timore di ritorsioni giudiziarie. È necessario affermare un principio inequivocabile: chi forza un posto di blocco, chi agisce armato contro lo Stato, deve sapere che può e deve essere fermato, anche con l’uso della forza.
Il poliziotto, il carabiniere, il finanziere e ogni servitore dello Stato, non deve attendere di essere colpito per reagire, ma deve essere messo nelle condizioni di difendere la propria incolumità e quella dei cittadini, salvaguardando la sicurezza e i valori stessi della Repubblica. USIF esprime solidarietà e vicinanza ai due agenti coinvolti, ai loro familiari e ribadisce l’urgenza di un cambio di passo legislativo: onorare i caduti non significa solo partecipare a un funerale, ma proteggere chi oggi continua a portare con onore una divisa”.
Così, in una nota, la Segreteria Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).