Negli ultimi decenni nel mondo si è assistito ad un incremento progressivo della popolazione anziana, solo in Italia si è passati da 14 milioni del 2003 a oltre 16 milioni nel 2010. Parallelamente a questo dato purtroppo peggiorano le speranze di vivere l’anzianità in salute.

Questa discrepanza dovrebbe farci riflettere sulle cause che determinano il prematuro esordio di alcune patologie invalidanti e cercare i possibili rimedi.

 

Diventa fondamentale l’obiettivo di rendere in futuro l’anziano, persona con un’età superiore ai 65 anni più autosufficiente, migliorando la sua efficienza muscolo-scheletrica.

Escluso alcune eccezioni, dopo i 40 anni si assiste ad una progressiva diminuzione del movimento, che comporta diverse conseguenze sull’organismo, come l’aumento del dispendio energetico anche nelle normali attività quotidiane, una diminuzione della massa muscolare e del tono muscolare con relativa lassità articolare, aumento del peso personale. Tutto questo si ripercuote negativamente sulla stabilità degli elementi vertebrali e sulla postura.

 

Negli uomini e nelle donne anziani la perdita di massa muscolare scheletrica e di forza è definita sarcopenia. La prevalenza della sarcopenia è del 24% negli anziani sotto i 70 anni e del 50% oltre gli 80 anni. La sarcopenia è la principale causa di invalidità e debolezza nell’età senile.

 

Ma per descrivere ulteriormente chi è l’anziano, bisognerebbe evidenziare le differenze con i più giovani. E’ un individuo con un metabolismo basale ridotto (circa del 30% dopo i 70 anni), con un aumentato grasso di deposito e con una forte incidenza dell’osteoporosi. In aggiunta si hanno alterazioni degenerative dei sistemi di controllo dell’equilibrio (ritardo dei riflessi e delle reazioni di difesa), dell’apparato nervoso (deficit di programmazione e iniziativa motoria, percezione, elaborazione, cognizione), muscolo-scheletrico (riduzione della forza, rigidita’ , deformita’) e degli organi di senso (visivo e uditivo).

Una persona over 70 poco autonoma e incapace di salire o scendere le scale compromette la propria qualità della vita.

 

Intervenire bilanciando l’attività di tipo aerobico e di potenziamento muscolare è la strategia più corretta da seguire, perché miglioriamo la capacità cardio-respiratoria, la forza funzionale, la stabilità articolare, il metabolismo basale (se associata ad una alimentazione controllata), ma soprattutto diminuisce il rischio infortuni.

Attenzione massima quando si inizia l’allenamento nel rispettare le personali abilità motorie e il gradiente di forza del momento. Sottovalutare questo aspetto potrebbe portare a incidenti imprevisti che dopo una certa età hanno una rilevanza maggiore non solo sotto l’aspetto fisico ma anche sotto l’aspetto psicologico.

Negli anni si assiste ad una progressiva riduzione dell’articolarità causata dall’ipomobilità muscolare e da posture scorrette, quindi fondamentale è il lavoro specifico sulla mobilità articolare sia come prevenzione che come cura di algie muscolo articolari.

 

CONSIGLI UTILI

 

Eseguire costantemente delle camminate di 30/40 minuti a passo regolare con un minimo di 3/4 volte a settimana. Alternare dei lavori di rinforzo muscolare soprattutto sugli arti inferiori con dei piegamenti sulle gambe in modo lento e controllato (sostenendosi in equilibrio con le mani in appoggio ad un supporto). Infine eseguire delle mobilizzazioni del cingolo scapolare con l’utilizzo del bastone.

Di seguito 5 esercizi di muscolazione e mobilità articolare che dovranno essere eseguiti in alternanza alle camminate. Eseguire 2 serie da 15 ripetizioni per ogni esercizio in modalità lenta e controllata.

 

es. nr. 1

Piegamenti sulle gambe in appoggio. Mantenere i piedi alla larghezza delle spalle con le punte leggermente extra ruotate. Durante il movimento conservare le curve fisiologiche vertebrali e l’appoggio plantare a terra.



es. nr. 2

Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga (anche quello della scopa) ed effettuare dei movimenti dal basso verso l’alto inspirando e dall’alto verso il basso espirando.

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es. nr. 3

Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga e portarlo all’altezza delle spalle. Iniziare il movimento portandolo prima alla nostra destra e poi alla sinistra senza muovere le spalle.

 

es. nr. 4

Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga e portarlo in alto sopra le spalle. Iniziare il movimento portandolo sul fianco destro prima e sinistro dopo senza muovere il tronco.

 

es. nr. 5

Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, portare entrambe le braccia in alto, alternare il movimento delle mani in alto come per afferrare un oggetto. Ricercando la massima estensione del braccio e del fianco in gioco.

 

(art. pubblicato sulla rivista "il Finanziere")