L’USIF, da tempo, ha evidenziato le numerose doglianze dei colleghi in merito alla cosiddetta “specificità” prevista per la Guardia di Finanza dall’ex articolo 19, che ha istituito l’indennità tributaria.

Questa indennità, concepita inizialmente come una premialità per il personale impegnato in attività di Polizia Tributaria, si è trasformata in un elemento di disparità tra gli operatori. Con il D.Lgs. 68/2001, infatti, alla Guardia di Finanza sono state attribuite in via esclusiva sia le competenze di Polizia Finanziaria che quelle di Polizia Economica. Tuttavia, questa “specificità” premia solo chi opera nel comparto della Polizia Finanziaria, escludendo chi si occupa di Polizia Economica, nonostante la normativa riconosca a entrambi i settori uguale rilevanza.

Le criticità rilevate

A peggiorare la situazione, sono stati introdotti criteri selettivi soggettivi e oggettivi, restringendo ulteriormente la platea dei beneficiari dell’indennità tributaria:

  • requisito soggettivo: il collega deve prestare servizio in specifiche articolazioni individuate dalla circolare;
  • requisito oggettivo: le attività devono rientrare nei codici SIRIS previsti.

Tale impostazione, secondo l’USIF, è inaccettabile, poiché divide i colleghi e limita il riconoscimento economico a pochi, a scapito di chi svolge comunque attività riconducibili alla Polizia Economica-Finanziaria.

Un risultato forse raggiunto, ma il cammino continua

Grazie al confronto contrattuale, si è aperto un dibattito che ha consentito di destinare maggiori risorse a questa indennità accessoria, prevedendo la possibilità dell’ampliamento della platea dei percettori attraverso, ad esempio, l’ auspicabile eliminazione del requisito soggettivo. L’obiettivo dell’USIF è che tutti i colleghi impegnati nelle attività ricomprese nei codici SIRIS possano beneficiare dell’indennità, indipendentemente dal reparto o articolazione di appartenenza.

Pur riconoscendo che si poteva ottenere di più, dobbiamo fare i conti con le risorse disponibili e considerare questo risultato un passo significativo verso una maggiore equità.

La visione per il futuro

l’USIF ritiene che, in prospettiva, il concetto di specificità debba essere completamente rivisto. Una premialità non può e non deve trasformarsi in una penalizzazione: tutti i colleghi che contribuiscono al servizio e alla missione della Guardia di Finanza meritano di essere valorizzati equamente.

Continueremo a lavorare per garantire che i principi di equità e riconoscimento professionale siano rispettati per tutti i finanzieri.