A seguito di numerose segnalazioni da parte dei colleghi cinofili appartenenti alle categorie Finanzieri, Appuntati e Sovrintendenti, risultati vincitori del concorso interno per Marescialli, USIF ha avviato una interlocuzione con il Comando Generale per evidenziare una questione di primaria importanza relativa alla gestione del personale e il mantenimento delle competenze specialistiche all'interno del Corpo.
Molti di questi colleghi hanno espresso profonda delusione e demotivazione riguardo l’attuale normativa, che prevede la perdita automatica della specializzazione di cinofilo al termine del corso di formazione per ispettori. Tale disposizione appare limitativa non solo per le aspettative di carriera dei militari interessati, ma anche per l’economicità e l’efficienza dell’Amministrazione.
Il know-how specialistico acquisito dai militari cinofili rappresenta un patrimonio prezioso per il Corpo, in particolare per le attività di contrasto al terrorismo e al traffico di stupefacenti. La perdita di tali competenze specifiche obbliga l’Amministrazione a formare nuovo personale, con conseguenti costi aggiuntivi e discontinuità operativa, oltre a creare vacanza organica di conduttore cinofilo nel reparto di appartenenza nel momento in cui risulta vincitore del concorso Marescialli.
Pertanto, la figura di conduttore cinofilo non può essere considerata demansionante per un ispettore, poiché le attività svolte si allineano perfettamente con le ordinarie funzioni che il ruolo ispettivo già ricopre. È evidente che per non perdere l’esperienza operativa acquisita nel corso degli anni tra conduttore e cane A.D. sia fondamentale continuare, il legame simbiotico che si sviluppa tra il militare e l’animale è un valore aggiunto insostituibile.
Giova ricordare che la Polizia di Stato prevede (come da circolare emanata dal Ministero dell’Interno nr. 557/RS/01/58/6856 art. 7 comma 1 del 14.02.2008) la possibilità per i suoi appartenenti, proprio per valorizzarne la professionalità e ottimizzare il comparto cinofili, cosi come avviene anche nella nostra Amministrazione per il comparto SAGF, come previsto dal Testo Unico del Servizio Cinofilo all’art 28 comma 2, di mantenere la specializzazione di conduttore cinofilo anche rivestendo il grado da Ispettore; infatti per questi ultimi il passaggio di ruolo da Appuntati/Finanzieri/Sovrintendenti al ruolo di Marescialli non comporta la perdita della specializzazione.
Alla luce di quanto sopra esposto, è ritenuta auspicabile una revisione della normativa attuale, prevedendo almeno la possibilità di scelta per i militari già specializzati di poter mantenere la specializzazione di conduttore cinofilo. Ciò consentirebbe al personale di progredire nella carriera senza sacrificare la propria specializzazione, apportando benefici tanto all’Amministrazione quanto al servizio.
La promozione di un conduttore cinofilo al grado di ispettore, sebbene rappresenti un riconoscimento individuale di merito per il militare, rischia di privare l’amministrazione di un elemento con altissima esperienza nel settore, traducendosi in una grave mancanza per il Corpo sia in termini operativi che di competenza acquisita sul campo (senza dimenticare i costi affrontati dall’amministrazione stessa per formare il militare specializzato, costi che andrebbero dispersi e vanificati tout cort) e dunque fondamentale considerare con attenzione l’importanza di mantenere tali professionalità all’interno dell’area cinofila del militare vincitore di concorso da ispettore.