“L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri esprime solidarietà per i fatti di Verona dove un poliziotto, per salvaguardare la propria incolumità, ha fatto uso delle armi e ribadisce la propria fiducia nella magistratura affinché venga fatta chiarezza sull’accaduto.
L’episodio tragico conferma ancora una volta che non esistono più 'comfort zone’.
La sicurezza di chi opera quotidianamente per il controllo del territorio è costantemente messa alla prova. Per questo motivo, l’USIF ribadisce con forza quanto già denunciato in passato: è indispensabile fornire a tutte le articolazioni coinvolte nei servizi di controllo del territorio strumenti di protezione adeguati, al pari dei colleghi delle altre forze dell’ordine.
Chiediamo l’adozione di veicoli blindati con gli stessi standard di sicurezza utilizzati da polizia e carabinieri, e l’impiego di DPI di ultima generazione come giubbotti antiproiettile e anti taglio, considerata la crescente frequenza di aggressioni proprio con armi da taglio. Il caso di Verona è un triste promemoria della vulnerabilità che affrontano quotidianamente i nostri operatori.
Sulla sicurezza non si scherza: lo stesso impiego deve garantire lo stesso standard di sicurezza per le articolazioni ATPI, i reparti territoriali e tutti i reparti operativi. USIF continuerà a farsi portavoce di questa battaglia per garantire ai colleghi la protezione necessaria a svolgere il loro lavoro in sicurezza”.
Lo comunica, in una nota, la Segreteria Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).
(foto anteprima di www.open.it)