Militari ATPI impiegati in Albania per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

In merito a quanto segnalato da diversi associati, USIF scrive al Comando Generale del Corpo per chiedere di eliminare i paletti legati all'età per l'accesso alla missione in Albania per i nostri Baschi Verdi:

"""In relazione al contenuto della circolare 196064/2024 datata 28/06/2024, del Comando Generale – III Reparto Operazioni – Ufficio Tutela Economica e Sicurezza, inerente la segnalazione di militari ATPI per l’impiego in missione in Albania, ai fini dell’attività di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, sono state manifestate forti perplessità, da parte di molteplici iscritti a questa O.S., per i requisiti richiesti per la partecipazione, nel dettaglio:

1. 5 anni di servizio nel comparto AT-P.I., escludendo dal computo i periodi di formazione;

2. Età anagrafica inferiore ai 55 anni. In aggiunta a quanto detto si evidenzia che:

  • i colleghi impiegati nel medesimo servizio nei centri di prima accoglienza non sono sottoposti ad alcuna limitazione se non la mera specializzazione A.T.-P.I.;
  • le altre forze di polizia non sono assoggettate agli stessi, stringenti, criteri anagrafici.

Tra l’altro, la normativa interna (circolare n. 123000 aggiornata al 2022 del I Reparto – Ufficio Reclutamento e Addestramento) sancisce che i militari, per poter permanere nello specifico comparto operativo devono presentare apposita domanda almeno 6 mesi prima, con cadenza annuale a partire dal 50° anno di età; a seguire saranno sottoposti a visita medica per idoneità sanitaria al seguito della quale conseguono anche un accertamento di idoneità presso la Scuola Addestramento di Specializzazione di Orvieto tendente a verificare il possesso delle qualità fisiche e dell’attitudine al tiro necessarie per poter continuare ad essere impiegati nel peculiare comparto operativo.

Per i motivi su esposti, questa associazione facendosi carico delle istanze dei militari rappresentati chiede a codesto organo di Vertice un tavolo di confronto volto ad eliminare tali sperequazioni.

Si ha la convinzione che la forte motivazione, la professionalità e la formazione di questi militari, acquisita grazie ad un complesso corso di specializzazione non può e non deve essere limitante dai citati limiti anagrafici o di servizio.

Chi indossa il basco verde è sempre pronto al sacrificio e a servire il Paese!"""