CONTRATTO 2022-2024. USIF E SILF UNITI NELL’INTERESSE DI TUTTI I FINANZIERI

Il prossimo 30 settembre ripartono le trattative per il rinnovo del contratto 2022-2024.

Come noto le risorse a disposizione consentono un incremento medio lordo delle retribuzioni molto inferiore all’inflazione, come riportato nella tabella:

tabella

[1] Sulla base dell’ultima proposta di distribuzione (fisso 88,21% - accessorio 11,79% + risorse specificità) avanzata sul Tavolo delle trattative. 

[2] IPCA dati ISTAT.

Per questo abbiamo chiesto e continueremo a chiedere che tutte le risorse libere da vincoli siano destinate alle voci stipendiali fisse

Non possiamo però non rivendicare anche l’adeguamento delle tariffe delle indennità operative ferme ormai da anni e la risoluzione di situazioni di criticità ormai insostenibili, come quella dello straordinario del personale non dirigente.

Tacere su queste questioni equivarrebbe ad abbandonare il personale che è maggiormente chiamato a lavorare in contesti operativi e disagiati! 

Dinnanzi a questa richiesta ci è stato riproposto, ancora una volta, il solito “ricatto”: le risorse sono queste e, quindi, o si finanzia il fisso o l’accessorio. 

A questo punto avremmo potuto desistere, accondiscendere ad un accordo al ribasso e rimandare tutti i problemi al prossimo rinnovo.

Magari avremmo potuto avanzare chissà quali populistiche quanto illusorie soluzioni da finanziare con promesse di risorse o far passare come grandi conquiste, piccole concessioni. Avremmo potuto, ma non lo facciamo. 

Consci che la situazione economica dei conti pubblici non consente (non ha consentito e forse non consentirà mai) il recupero di risorse adeguate, per finanziare l’adeguamento delle tariffe dello straordinario del personale non dirigente, l’incremento delle indennità accessorie e del F.E.S.I. abbiamo proposto di ridurre il volume dello straordinario. Allo stesso tempo, abbiamo chiesto la totale rivisitazione delle norme che regolano lo stesso istituto: pagamento obbligatorio, limiti individuali invalicabili ragionevoli (40 ore), riposo compensativo, ecc. Perché?

Perché il volume del lavoro straordinario reso dalle Forze di polizia ha raggiunto livelli stratosferici: dal 2010 al 2022 la spesa per lavoro straordinario delle forze di polizia è passata da 748,6 milioni di euro a 1.108,6 milioni di euro con un incremento del 48% (dati Conti Annuale); ciò vuol dire che il monte ore a disposizione delle Amministrazioni è notevolmente aumentato. 

Perché l’incremento del monte ore è stato determinato dai continui extra finanziamenti per le emergenze, dal Giubileo all’immigrazione. Così oggi le Amministrazioni di polizia hanno a disposizione ogni anno un tesoretto di ore frutto di emergenze accumulate negli anni. 

Perché la spesa per lavoro straordinario delle Forze di polizia rappresenta l’8% della spesa complessiva per le retribuzioni (dati Conto Annuale 2022). Percentuale non riscontrabile in nessuna altro settore. 

Perché un finanziere non può rifiutare l’esecuzione di attività lavorative in regime di straordinario. 

Perché un sindacato non può accettare che un finanziere presti 50-60 ore di straordinario al mese per anni, anche se consenziente.

Perché non è più tollerabile che un finanziere sia costretto a lavorare molte ore in più, di notte o al freddo, sacrificando famiglia e tempo libero, per raggiungere uno stipendio dignitoso. 

Perché non è più tollerabile che lo straordinario di un finanziere non dirigente sia pagato solo qualche centesimo in più rispetto al lavoro ordinario, mentre lo straordinario di un finanziere dirigente sia pagato con maggiorazioni (15%,30%,50%) ben più consistenti e in linea con quelle del resto dei lavoratori. 

Il lavoro e il tempo libero del finanziere non dirigente non sono meno dignitosi di quelli degli altri lavoratori!

Abbiamo proposto un taglio pari a 300 milioni di euro del monte ore straordinario (in pratica l’epurazione del monte ore dalle emergenze che si sono via via stratificate negli anni) da reinvestire sulle tariffe dell’indennità di lavoro straordinario del personale non dirigente, sulle indennità accessorie e sul F.E.S.I.. 

Riassumendo, per queste OO.SS. tutte le risorse disponibili vanno destinate al trattamento fisso per tutti i finanzieri, mentre per finanziare l’adeguamento della tariffa dello straordinario, l’accessorio e il F.E.S.I. si può tagliare il monte ore di straordinario. In due parole: meno ore, meglio pagate! Per restituire ai finanzieri dignità e tempo libero da destinare alle famiglie!

Si tratta di togliere risorse al personale, come strumentalmente afferma qualcuno? Certo che no, perché quei 300 milioni rimarrebbero nella disponibilità del personale, con più tempo libero!

Altra criticità su cui non possiamo sorvolare è quella delle relazioni sindacali. Qualcuno dirà ma questo interessa i sindacati non i finanzieri. Non è così!

Se, infatti, il sindacato non è messo nella condizione di poter incidere non sarà in grado di tutelare nessuno.

Così siamo venuti a conoscenza che quello stesso Governo che siede dall’altra parte del tavolo contrattuale sta emanando un Regolamento che concederebbe ai sindacati del personale militare poteri addirittura inferiori a quelli riconosciuti alla vecchia rappresentanza. Che senso ha firmare un contratto, se poi non si ha la forza di controllarne la concreta attuazione?!

Rimaniamo sul tavolo per discutere di parte normativa (genitorialità, famiglia, ricongiungimento, ecc.), ma i due punti sopra descritti rimangono per noi fondamentali. In una trattativa un accordo si trova se le due parti si vengono incontro.  

Infine non si può certo imputare a un’eventuale ritardo nella definizione dell’accordo, dopo che il Governo ha rimandato lo stanziamento delle risorse per 2 anni!!!! 

Noi, a queste condizioni, non ci stiamo! Auspichiamo aperture nei prossimi incontri, ma se il Governo intende andare comunque avanti senza l’assenso della maggioranza dei sindacati del personale della Guardia di Finanza, può legittimamente farlo, assumendosene la responsabilità.

LE SEGRETERIE NAZIONALI USIF E SILF                                            20 settembre 2024

 

clicca qui per scaricare il comunicato in formato pdf