“L'Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), primo sindacato della Guardia di Finanza, esprime soddisfazione per l'approvazione da parte della Camera dei Deputati di alcuni articoli del DDL Sicurezza che, finalmente, introducono l'uso delle bodycam e rafforzano le norme a tutela degli operatori delle Forze di Polizia.
È un provvedimento che il nostro sindacato chiedeva da tempo e che abbiamo recentemente denunciato con forza tramite comunicati stampa, note e su tutti i nostri canali social, mettendo in luce l'insostenibile situazione in cui si trovano quotidianamente i nostri colleghi.
Questo è solo un primo passo verso un più ampio riconoscimento della sicurezza e dignità di chi, ogni giorno, si impegna a garantire la legalità e la sicurezza pubblica.
Tuttavia, crediamo fermamente che non sia sufficiente. Le norme devono avere un carattere fortemente deterrente se vogliamo ripristinare lo Stato di diritto. Non si può garantire la sicurezza dei cittadini se non si tutelano prima di tutto gli operatori di polizia, chiamati a svolgere servizi essenziali per il Paese.
Riteniamo necessario, oltre all'arresto obbligatorio in flagranza per chi forza un posto di blocco o commette aggressioni agli agenti, introdurre misure che vadano a colpire duramente i delinquenti anche sul piano economico.
Proponiamo l'esclusione di chi si macchia di reati contro le Forze dell'Ordine da qualsiasi beneficio economico o assistenziale erogato dallo Stato, Regioni, e Enti Pubblici. Solo colpendo il patrimonio e le provvidenze possiamo creare una vera deterrenza.
L'Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) ricorda come anche la Guardia di Finanza stia pagando un prezzo significativo in termini di aggressioni e lesioni durante l’espletamento delle proprie funzioni.
Non solo i reparti ATPI (anti terrorismo pronto impiego) e territoriali, ma anche tutti i reparti aeronavali e le altre articolazioni operative del Corpo che si trovano a fronteggiare situazioni di elevato rischio.
Questi reparti, impegnati a garantire la sicurezza nazionale, il contrasto ai traffici illeciti e la tutela della legalità, operano spesso in scenari complessi e delicati, dove le minacce alla loro incolumità sono costanti.
La sicurezza dei nostri uomini e delle nostre donne in uniforme deve essere prioritaria, e le istituzioni devono intervenire con urgenza per garantire una maggiore protezione a chi, ogni giorno, rischia la propria vita per difendere lo Stato e i suoi cittadini.
Chi attacca un uomo dello Stato attacca lo Stato stesso, e a questa minaccia deve essere data una risposta ferma e decisa, non solo con l’inasprimento delle pene, ma anche con strumenti che possano ridurre sensibilmente la possibilità di beneficiare di aiuti pubblici.
Per USIF, tutelare gli uomini e le donne in divisa significa tutelare la collettività, garantendo una società più giusta e sicura”.
Lo comunica, in una nota, la Segreteria Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).