“La Segreteria Generale dell'Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) intende esprimere con forza la propria preoccupazione riguardo le criticità delle normative che disciplinano i sindacati militari, in particolare il Decreto Legislativo 24 novembre 2023 n. 192, che ha modificato la legge 28 aprile 2022, n. 46.
Da tempo denunciamo come queste disposizioni siano state concepite più per limitare che per dare piena attuazione alla sentenza n.120 della Corte Costituzionale.
Tali norme, infatti, non solo riducono l'efficacia e l'autonomia dei sindacati, ma mettono anche in serio pericolo uno dei principi fondamentali della nostra Repubblica: la libertà di pensiero.
La Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini, compresi coloro che indossano una divisa, il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni. Tuttavia, la normativa di riferimento pone i rappresentanti sindacali militari in un limbo preoccupante, dove la tutela del benessere del personale è costantemente messa a confronto con un ordinamento sempre più rigido e restrittivo.
Questo scenario non può essere accettato in un Paese che si definisce democratico e che dovrebbe, invece, promuovere e tutelare i diritti dei lavoratori, anche all'interno delle Forze Armate.
In questo contesto, USIF esprime la sua piena e incondizionata solidarietà ai sindacati dei Carabinieri che, nonostante le enormi difficoltà, stanno svolgendo il loro ruolo in modo esemplare.
Difendere i diritti e il benessere del personale iscritto è un dovere fondamentale, che merita rispetto e supporto, non tentativi di silenziamento.
L'attacco a questi sindacati, come nel caso di chi ha avuto il coraggio di denunciare la scomoda verità sul contrasto al caporalato, rappresenta un segnale allarmante per tutti noi.
È necessario un cambiamento immediato: le voci dei sindacati militari devono poter essere ascoltate e rispettate senza timore di ritorsioni.
Solo in questo modo possiamo garantire non solo il rispetto dei diritti del personale, ma anche la salvaguardia dei valori democratici su cui si fonda il nostro Paese”.