Nel quadro dell’iniziale contesto emergenziale pandemico si era, tra l’altro, fatto ricorso al lavoro a distanza, quale misura per prevenire e contenere la diffusione del virus COVID-19.
Successivamente, alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico, con decorrenza 31.10.2021 veniva disposta la presenza lavorativa in sede, consentendo al solo personale rientrante nella condizione di «lavoratore fragile» di poter continuare «a distanza», terminata poi il 31.12.2023.
Il Comando Generale, in data 14.02.2024, ha comunicato che:
… come condiviso nel tempo nell’ambito dei tavoli interforze, non sussistono i presupposti normativi per adottare la modalità di lavoro «a distanza» nei confronti dei militari del Corpo, atteso che il comparto difesa-sicurezza è sottoposto al particolare regime di diritto pubblico di cui all’art.3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
Quale sindacato dei finanzieri rivendichiamo che la tutela del lavoratore in divisa, alla pari degli altri, debba essere sempre garantita, è per questo che USIF ritiene necessario che il Governo si attivi per un percorso legislativo urgente volto a sostenere le esigenze di cura e di protezione della salute. Lo comunica, in una nota, il Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) Vincenzo Piscozzo.