“In merito alla recente notizia riguardante la decisione della Regione Calabria di costituirsi parte civile nel procedimento penale relativo al tragico evento verificatosi presso le coste di Steccato di Cutro, che vede indagati 4 finanzieri e 2 militari della capitaneria di porto, USIF esprime il proprio disappunto per tale scelta.
Pur comprendendo la necessità di giustizia e di accertamento delle responsabilità in un evento così drammatico, riteniamo che l’azione intrapresa dalla Regione Calabria, in questa fase processuale, rischi di influire sulla serenità e sull’imparzialità dell’iter giudiziario.
Non si capisce, inoltre, il motivo per cui contro gli scafisti che, ricordiamolo sono loro quelli che hanno causato la strage, non si è costituita parte civile e invece è stato fatto contro i servitori dello Stato.
Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura, che saprà accertare in modo completo e definitivo fatti e responsabilità, garantendo un giusto processo nel rispetto dei ruoli e delle competenze di tutte le parti coinvolte.
Ci dispiace, inoltre, constatare come raramente le Regioni abbiano scelto di costituirsi parte civile in occasione di episodi in cui facinorosi hanno distrutto il patrimonio pubblico o causato disordini e danni durante manifestazioni, episodi che hanno spesso messo a rischio l’incolumità delle forze dell’ordine e la sicurezza dei cittadini.
Confidiamo, pertanto, che le istituzioni dimostrino una maggiore attenzione e coerenza nel tutelare i propri rappresentanti e le forze dell’ordine, riconoscendone l’importanza per la sicurezza e la stabilità del territorio”.
Così, in una nota, la Segreteria Generale e la Segreteria Regionale Calabria, dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).